Oggi voglio parlarti di estetica dell’alimentazione.
Non mi riferisco all’alimentazione in medicina estetica ma all’alimentazione come mezzo per ritrovare la propria bellezza reale e naturale.

Hai mai pensato al fatto che mangi tre, quattro o forse cinque volte al giorno da quando eri un neonato e ancora continui a farlo?

Alimentarsi è una di quelle poche azioni che facciamo ripetutamente per tutta la vita senza mai stancarci. Come ti sentiresti invece se qualcuno dovesse costringenti a fare qualcosa, magari lavare il pavimento o qualsiasi altra cosa, più volte al giorno per tutta la vita? Sono sicuro che impazziresti e ti ribelleresti anche in modo violento dopo pochissimo tempo.

Allora perché continui a fare la stessa cosa da una vita, cioè mangiare, senza aver mai pensato di ribellarti o di smettere per sempre? Sono sicuro che hai già risposto. Perché mangiare è un piacere, il cibo è buono e magari se è anche bello da vedere aumenta ancora di più il piacere di mangiarlo con gioia.

Per molto tempo mi sono chiesto perché se il cibo è un piacere che la natura ci ha concesso ed è importante per la sopravvivenza molto spesso finisce per far male, far ingrassare o ammalare? O meglio, perché la natura ha previsto un piacere che fa male? In realtà per la natura il cibo è un piacere che fa bene. Solo per l’uomo può diventare un piacere che fa male.

Qualche giorno fà sono stato in Lettonia per partecipare ad un congresso dove ho avuto il piacere di ascoltare il dott. Stelio Smotlak che si occupa di “estetica dell’alimentazione” il quale ha sottolineato la vera funzione del cibo.

L’alimentazione è fonte di benessere inteso prima di tutto nel senso di ben – essere.

I modelli sociali e culturali ci hanno spinto a dimenticarci di questa cosa al punto che per noi mangiare è diventato principalmente uno sfogo di pulsioni represse o un piacere per la gola. Solo se inizi a renderti conto della vera relazione tra cibo e ben – essere puoi capire qual’è il vero senso di questo appuntamento quotidiano e piacevole.

Mangiare è piacere, opportunità di nutrimento, di cura ma soprattutto è “ritrovamento di sé”, “risveglio sensoriale”. Ma se si perdono di vista queste cose il cibo non è più fonte di ben – essere ma diventa solo piacere per la gola o sfogo di pulsioni represse e da questo punto in poi non è più un piacere naturale ma diventa una dipendenza.

Ed ecco che si trasforma improvvisamente in un fattore dannoso e inizi ad ingrassare, a sentirti male o vedi spuntare la cellulite e lo specchio diventa il tuo peggior nemico.

Cosa puoi fare per ritrovare nuovamente il vero senso dell’alimentazione e far si che il cibo diventi ancora una volta fonte di piacere naturale e gioia, “ritrovamento di sé”, “risveglio sensoriale”?

Devi semplicemente decidere una volta per tutte di fare due cose:

  1. riflettere durante la spesa, cioè fare la spesa con consapevolezza;
  2. mangiare con consapevolezza di se stessi e del cibo.

Se a questo punto stai pensando che per te non è proprio possibile o che ci vogliono doti particolari o qualsiasi altra cosa, ti sbagli!!

Inizia ad avere fiducia in te stesso e la prossima volta che vai a fare la spesa cerca di farla liberandoti più possibile dagli stereotipi e dalle convenzioni. Non riempire le buste della spesa seguendo i consigli della pubblicità o pensando soltanto a portare a casa cibi rapidi e facili da cucinare perché non hai tempo o hai poca voglia di stare dietro ai fornelli.

Compra solo cibo con tre V: Vero, Vitale e Vivo.

Vero significa che ha mantenuto più possibile le caratteristiche e le sostanze d’origine della terra che lo ha prodotto. Insomma un cibo che non abbia subìto modificazioni industriali.
Vitale significa che deve essere capace di soddisfare le esigenze metaboliche del tuo organismo.
Vivo significa che deve essere ancora attivo da un punto di vista energetico. Un frutto o una verdura raccolti dieci giorni prima in un’altra parte del mondo e poi messi in frigorifero hanno perso gran parte della loro energia naturale.

Ricorda che il cibo che mangi diventa te stesso perché metabolizzandolo diventa parte del tuo corpo. Allora perché sciegliere cibi di scarsa qualità?